Monday, May 14, 2007
La (mia) storia nella rete del Web
Recentemente ho cambiato computer, perché non mi riusciva più nemmeno di prenotare un biglietto del treno su Internet. Be', stavo ancora in Mac OS 8.6... che vergogna, vero? Con il nuovo sistema operativo, non mi funziona l'antico programma per creare i siti Web (usavo ancora Adobe Page Mill!). Di conseguenza, mi dovrei esplorare daccapo un programma tutto nuovo ma, sinceramente... ho già una certa età e poca voglia di rimettermi a studiare.
Per fortuna, il progresso informatico ha pure degli aspetti positivi, come questo del Blog, che ti consente di pubblicare senza perdere tempo a tessere un sito, filo per filo, praticamente a mano come facevo prima. Un lungo lavoro di tessitura, che io chiamavo iper-tessitura, mica per l'argomento ma per il legamento: gli indispensabili link. Tutti sanno che "testo" e "tessuto" hanno la stessa radice linguistica. A "parole", ma in realtà è il tessuto la radice più antica che si è poi diramata nel testo. Forse invece qualcuno non sa che l'inevitabile sigla "http://" sta per "Hyper Text Transfer Protocol" cioè: intestazione di trasferimento ipertestuale". Senza un'intestazione del genere, i link non funzionano: i legami (link) si sciolgono e la rete (web) si dissolve. Su questo scrivevo, all'inizio del secolo, inaugurando il Sito della mia tessitura:
http://www.hypertextile.net/ghersi/welc-it.htm . Per questo Sito, registravo un dominio dall'indirizzo veramente difficile "hypertextile.net" , ma che vuol proprio dire "rete ipertessile". A questa formula, sono proprio affezionato: me la tengo ancora per l'email e per pubblicare i video su YouTube.
Per un artista (diciamolo) il bello di Internet era farsi conoscere senza subire la "protezione" dei critici, dei galleristi, degli enti politici e culturali. Naturalmente, un Sito Web professionale si presentava assai meglio del mio bric a brac dilettantesco, era assai più prestigioso ed imponente. Eppure qualcuno non sottostava a questo potere della la confezione ma si interessava di più al prodotto: fu con un contatto Internet che venni invitato in Germania per farci Global_Home, e che ci feci pure arrivare il giovane tessitore di un villaggio africano (mensah).
La sezione più bella del Sito era senz'altro il ConDominio_Web. Non un Dominio Web ma un ConDominio anzi, una specie di città virtuale, abitata dai miei collezionisti. Ci si trovano le opere ambientate (o indossate) dove stavano in realtà: ville e castelli, palestre, ristoranti e cimiteri. Ho compreso l'importanza di questo quando ne ho parlato al mio gallerista: ha subito rotto ogni rapporto con me. Eppure s'era fattto tante mostre insieme... eravamo persino compagni di sbronze e di viaggi in Oriente.
Poi, la mia rete ipertessile divenne ipertrofica, acchiappava veramente di tutto: dall'universo del tessile (tessimilia) al santuario africano (sofati), dalla cura per l'asma (asthfin) all'arte in bicicletta (arteinbici). Mi sentivo in dovere di pubblicare tante iniziative nascoste e mi ci divertivo. Poi è crollato il mio sistema operativo e la mia rete ipertessile è morta; cattura ancora molti naviganti, però resta lì come un fossile immenso, nell'ancora più immensa rete globale, che è Internet. Ma per fortuna, hanno inventato i Blog, anche per me e gli ignoranti più di me.
E pensare che da giovane... comunicavo a distanza soltanto dal telefono a scatti nel bar del paese. Comunicare, informarsi, oggi è tutto molto più semplice, però ci spendiamo più tempo e denaro. Magari poi, per nulla di importante. Quanto potrà durare? Nessun sistema è veramente eterno, anche se tutti lo sembrano. Prepariamoci a riprendere il tam tam.
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