Monday, January 28, 2008

Corsi Tessitura Marzo 2008

duplex.jpg

Facoltà di Tessere di Porchiano del Monte
22 Marzo 2008
Corso di tessitura con Telaio Vero

INSEGNANTE
Luciano Ghersi
http://lucianoghersi.blogspot.com/

PROGRAMMA
Il Corso è aperto a tutti e consente di padroneggiare l'intero processo di tessitura con un telaio verticale ispirato ai modelli tradizionali. (foto "telaio vero" su www.flickr.com/lucianoghersi)

Cenni storico-artistici sul telaio verticale con il sussidio di manufatti autentici, video, libri e figure. Pratica sperimentale: montaggio del telaio, costruzione dell'ordito, armatura nel liccio, trama semplice, figure policrome (kilim e arazzo), figure in rilievo (tappeto annodato). Vedere in dettaglio Programma e Video al post Primo Corso di Telaio Vero
su http://porchiano,blogspot.com

Ogni allievo dispone di un telaio individuale e di tutti i materiali necessari. A fine Corso, si potrà acquisire il telaio e ricevere Attestato di frequenza.

CALENDARIO
22 Marzo 2008 (sabato di Pasqua), dalle ore 10 alle ore 18.
Si prevedono incontri successivi per lavorare in gruppo di approfondimento.

ISCRIZIONI
Si ammettono al massimo 10 studenti.

SEDE
Le lezioni si tengono nell'incantevole borgo di Porchiano del Monte, Umbria.
Vedi post Come raggiungere Porchiano.

INFO
Web: http://porchiano.blogspot.com/
Email: lucianoghersi( @ )gmail.com
Tel.: 338 6762691

Wednesday, December 19, 2007

la notte dei presepi viventi


Risiedo a mala pena da un anno nell'antico borgo di Porchiano, nell'Umbria. A questo mio primo Natale in paese, i miei neo-compaesani mi hanno offerto una parte nel loro presepe vivente. Sarei io, esattamente, il neo-compaesano, mentre loro risiedono da vari secoli. Comunque, nel presepe, starò ad interpretare il Tessitore. Il che in effetti, è il mio vero mestiere: lo faccio ancora a mano, da trent'anni, e lo faccio "col telaio di una volta". Sembra una fiaba ma invece è realtà. E mi pare una realtà contemporanea, i miei lavori almeno, rientrano in musei e gallerie di arte, appunto, contemporanea. Del resto, c'è un grande passato nel nostro futuro o viceversa, come suol dirsi. Da lontano si viene per andare lontano.
Ma quando racconto che starò nel presepe, certi amici, anche loro arrivati in paese da fuori, arricciano il naso. Potrei rispondergli come Eduardo: "Non te piace o presepe? E allora va' a casa di quei delinquenti che no je piace o presepe! (E. De Filippo, Natale in casa Cupiello). Fatto è che in italia, si butta ogni cosa in politica... ma quale politica? duellini porta a porta per un televisore! Purtroppo i miei amici intellettuali siano convinti dogmaticamente che il presepe non è di sinistra, culturalmente, tranne il caso che non lo si ambienti ambienti nell'odierna Palestina occupata, con il Bambino in fasce di kefya e con Erode in divisa israeliana.
Ma questo non è il caso di Porchiano: i nostri costumi e scenografie, in teoria, sono d'epoca, che sarebbe l'anno zero del corrente calendario. In pratica, per gli attrezzi degli antichi mestieri, si è spolverato dalle cantine ogni oggetto dismesso degli antenati. Roba che al massimo, avrà forse un secolo e che, neppure per foggia e modello, risalirebbe oltre il medio evo. Per i costumi, ci s'è arrangiati creativamente, senza troppo preoccuparsi della storia del costume.
E c'è pure una storia del costume nel presepe, con esperti che distinguono i falsi dalle autentiche statuine di valore. I collezionisti se le contendono, senza badare a chi gliele offre... fosse un ladro in sacrestia dei sacri arredi, come lo canta Dante. In questa storia di presepi e costumi, si incontrano certe statuine liguri del XVIII secolo che indossano calzoni in tela jeans. Così vestivano i popolani dell'epoca e questo stesso nome nome di "blue jeans" è una storpiatura del termine "blu genovese". Ma ciò vuol che nel '700, già si facevano presepi in costume ed in ambiente contemporaneo.
Questo comunque, non è il caso di Porchiano: gli oggetti rinvenuti in cantina non sono affatto contemporanei. Sono anzi chiaramente, oggetti del passato: oggi invece, qui si usano trattori, motozappe e motoseghe, motofalci e mototutto. Ma ancora, i miei amici intellettuali arricciano il naso sulla pretesa autenticità della nostra installazione presepiale. Senza accorgersi che le loro stesse case sono ingombre di uguali antichità: tutti mobili e soprammobili, questi loro, neppure ereditati ma banalmente acquistati da qualche antiquario o scovati (si dice: per una sciocchezza) frugando bancarelle e mercatini. Se i miei amici invece, possedessero ancora qualche attrezzo dei propri antenati, forse andrebbero fieri di esporlo in presepe.
Ciascuno ha i suoi morti, è inevitabile: senza antenati, nessuno sarebbe mai nato. Oggi a Natale si celebra la Natività. Però, in questi stessi giorni dell'anno, si celebrava un tempo, la festa dei morti. Sembra contraddittorio ma è logico: questa logica dei contrari, o dialettica, non l'hanno inventata né Hegel né Marx, mi dispiace per gli amici intellettuali di sinistra. La logica dialettica delle classi subalterne si manifestava pubblicamente nel Carnevale: con le sue maschere della Morte Gravida o della Vecchia Incinta, con bimbi venerati come vescovi, con asini adorati sugli altari delle chiese (e che non mancano mai nei presepi).
La storia sacra ci insegna che il presepe fu inventato da Francesco e che Assisi ne conserva la capanna originale: a Santa Maria degli Angeli, per la precisione. Può anche darsi che quella capanna sia autentica però non fu affatto la prima, mi spiace per l'Umbria, cui verrebbe sottratto il primato dell'invenzione. Il De Simone, antropologo napoletano, ha studiato il presepe e vi ha rintracciato ancestrali rituali pagani. Le statuine del presepe, in origine, rappresentavano i Lari: divinità domestiche del focolare e cioè, gli antenati di ciascuna famiglia.
Intendiamoci: qui non si tratta di quel paganesimo che fu religione ufficiale dell'antica Roma, con i suoi templi immensi e con i suoi celebri dei. Per i Latini, paganus significa "rustico" (da pagus: borgo) ma dopo significa anche "non cristiano" perché il Cristianesimo tardò ad affermarsi nelle campagne. Naturalmente allora, "pagano" connotava anche in senso spregiativo, perché era religione del villano. "Villano" che ugualmente, in origine, era il campagnolo ma che oggi significa maleducato. Come "lazzarone" e "zotico", altre parole per indicare prima, e poi, spregiare il popolo ignorante: quel volgo che appunto, sarebbe volgare per definizione. Ma anche Dante che aveva studiato, poi volle scrivere in lingua Volgare e adesso lo studiano a scuola.
Nel presepe c' è insomma, un rito popolare precristiano offerto ai defunti, dai più recenti ai remoti antenati, fin su agli inventori ancestrali di ogni arte o attività quotidiana. Senza di essi, non faremmo che facciamo, non saremmo ciò che siamo, non esisteremmo nemmeno. E' un dato più che logico: è biologico. Così, il presepe vivente ricorderebbe i morti "villani", che altrimenti non avrebbero altri monumenti. O meglio, il presepe concilia i viventi (tutti morituri) con tutti i loro morti, che in qualche modo, sono sempre villani e sempre viventi. Così è anche il mio mestiere, di tessere a mano, dentro e fuori dal presepe. E così pregherò gli antenati di esserne degno... ma temo che gli amici arricceranno il naso una altra volta.
Dimenticavo infine, di dire che il presepe vivente di Porchiano avrà la prima cometa vivente di tutta quanta la storia del presepe: sarà una stella che cammina sui trampoli, con tutte le punte intorno alla testa, come la Statua della Libertà. E anche questa, rivendico, tra gli antenati.

Comunicato Stampa
Presepe più vivente a Porchiano

Nella cerchia turrita del borgo medievale di Porchiano, l'Associazione Culturale Santa Cristina presenta la prima edizione porchianese del Presepe Vivente. Certamente, ci sono moltissimi eventi del genere e specialmente in Umbria, almeno dai tempi di san Francesco. Ma è straordinario che un borgo piccolo come Porchiano sia riuscito a coinvolgere un così grande numero di personaggi. Infatti, sulla scena della sacra e popolare rapresentazione, oltre sessanta paesani saranno impegnati ad interpretare le attività tipiche e tradizionali. D'altra parte, l'impegno volontario di questo paese è già noto da anni per le manifestazioni dell'Estate Porchianese. Insomma, fra gli altri presepi, questo promette qualcosa di speciale. Già i manifesti. annunciano l'evento con una citazione sul presepe da Giorgio Manganelli, che il più celebre scrittore, insieme a Umberto Eco, nell'avanguardia artistica degli anni sessanta:
“Io sto macchinando per entrare nel presepe, allo stesso titolo di coloro che ora lo popolano. No, non mi basta guardare il presepe. Se io entro, io diverrò parte del Natale, capite?.
Sarò necessario alla sacra rappresentazione, e dunque una parte del senso sarà affidata alle mie mani, sarò un sodale della Madre, del Padre, del Pastore uno, del Pastore due, della Pastorella, della Vecchietta, del Ruscello, del Bue, dell’Asino, e di quant’altri vorranno accorrere alla celebrazione dell’inizio del Significato.”
Saranno offerte degustazioni dei prodotti tipici locali. Anche l'ingresso al presepe e paese è gratuito.
26 dicembre 2007 e 6 gennaio 2008, ore 17
INFO 0744 980100

Friday, December 14, 2007

RE-Jeans 1: l'invito


Facoltà di Tessere a
Porchiano del Monte
http://porchiano.blogspot.com

Luciano Ghersi
R E - J E A N S

Tessuti a mano in jeans riciclato.
Sembrano quadri
ma sono molto meglio:
sono anche tappeti.

14 dicembre - ore 18
INAUGURAZIONE
Nuovo Studio Tessuti
via San Simeone 12
(di fronte alla ex sezione PCI)
Porchiano del Monte
(Amelia - Terni).
Ore 17 - 20, venerdì sabato e domenica, fino al 6 Gennaio 2008
o senza problemi su appuntamento.
Tel:
338 6762691

On line:
http://lucianoghersi.blogspot.com

Re-Jeans


Facoltà di Tessere a
Porchiano del Monte
http://porchiano.blogspot.com

Luciano Ghersi
R E - J E A N S

Tessuti a mano in jeans riciclato.
Sembrano quadri
ma sono molto meglio:
sono anche tappeti.

14 dicembre - ore 18
INAUGURAZIONE
Nuovo Studio Tessuti
via San Simeone 12
(di fronte alla ex sezione PCI)
Porchiano del Monte
(Amelia - Terni).
Ore 17 - 20, venerdì sabato e domenica, fino al 6 Gennaio 2008
o senza problemi su appuntamento.
Tel:
338 6762691
On line:
http://lucianoghersi.blogspot.com

Saturday, December 08, 2007

RE-Jeans 2: le Foto

re-jeans

re-jeans detail

beware the cutting 2

beware the cutting

re-jeans on loom

re-jeans on loom 2

re-jeans in the bathroom

Re-jeans 3: il testo critico

Bellezze al bagno in jeans riciclato
auto-critica dello Scendibagno

I cultori dell'arte contemporanea sono disposti ad accogliere le sovversioni estetiche o concettuali. Non tutti sono aperti a sovversioni esistenziali. Vale comunque la pena di tentare. Dunque attiro la loro pregiata attenzione sui miei ultimi lavori, chiamati Re-jeans o Scendibagno. E' una proposta in apparenza umile ma che, in sostanza, è sovranamente perversa. Di fatto, il mio lavoro è un tappetino vero e proprio, che può installarsi in un vero e proprio bagno, perché è funzionale, lavabile eccetera. Nondimeno è un'autentica opera d'arte, tessuta a mano artisticamente da un artista vero e proprio, contemporaneo e storicizzato, ovvero da me stesso.
Per creare o fabbricare i miei Scendibagno, ho dovuto fare i conti con la trama ribelle dell'opera, che consiste in vecchie paia di jeans. Le ho prima lacerate e poi tessute, come negli umili tappeti di straccio: i cosiddetti pezzotti. In più nella mia tessitura, ho fatto rientrare i peculiari intoppi materici di questi pantaloni: rivetti, passanti, cuciture ribattute. Ho accantonato le cerniere lampo... che mi riservo per qualche altra opera.

Alla fine, ho pure accantonato ogni forma di ascendenza pittorica, sia geometrica che figurativa. Sono persuaso che l'arte tessile (come ad esempio, l'arte della musica) implichi forme e linguaggi propri, perfettamente autonomi, e differenti dalla pittura (e più affini alla danza, caso mai).

Così, trama facendo, senza neanche volerlo, mi sono rivolto a certe forme cinetiche della tessitura, forme che direi universali, perché si rintracciano (più o meno percepibili) pressoché ovunque: dal Copto archeologico al Kilim anatolico. Non ho definito queste forme "cinetiche" perché siano mobili: hanno anzi, da stare ben ferme... altrimenti il tessuto si disgrega!

Queste forme sono invece cinetiche logicamente, perché sono originate da fili in movimento. Forme cinetiche che, nel mio caso, sono tracciate da strisce discontinue, ricavate da jeans differenti, sia per colore che per consistenza. Mettendo in moto queste strisce eterogenee, invece dei soliti fili omogenei, non più si campiscono zone cromatiche né più si delineavano disegni precisi.

Putrroppo, il Critico ingenuo rintraccia influssi di simboli arcani persino nelle forme cinetiche della tessitura. Eppure Derrida ci ha insegnato che persino "il pensiero non vuole dire niente", ma tant'è, si ricercano ancora i significati come canditi dentro a un panettone, quando invece si ha di fronte a un pandoro (che come noto, è privo di canditi).

E siccome non vuol dire proprio niente neppure il presunto disegno di un mio Scendibagno, proprio qui, modestamente, si distilla il tormento (e l'estasi) di un lavoro alle prese con le forze segrete della creazione. Una creazione che direi estetica, per non subire il destino del giovane mozzo, personaggio di Melvile (Moby Dick, capitolo XCIII): "Aveva visto il piede di Dio sul telaio, e lo raccontava. Per questo i suoi compagni lo pigliavano per matto."
Naturalmente, uno Scendibagno, si può anche incorniciarlo, appenderlo ai muri di studio, salotto e museo... e persino riporlo con cura nel caveau di una banca, in attesa che acquisti il suo autentico valore commerciale, oltre che culturale. A parte queste installazioni e fruizioni, artisticamente normali, Scendibagno, è pure applicabile direttamente su qualsiasi tipo di suolo o di pavimento, di accampamento o di appartamento. Si può inserirlo persino in automobile.

Nondimeno, il concetto originale di queste opere, nella sua integrità, imporrebbe di installarle in un vero e proprio bagno. So benissimo che, normalmente, le opere d'arte non si tengono in bagno ma è un altro grave errore culturale, nel quale i cultori dell'arte contemporanea non dovrebbero incorrere, a scanso di vergogna ed abominio. Infatti, il bagno sarebbe l'unico spazio di meditazione che sia rimasto all'Homo Civilis o ne è, certamente, lo spazio più frequentato. Perché dunque privarsi della compagnia e del godimento di un'opera d'arte, nei nostri consueti soggiorni nel bagno?

In effetti, l'atmosfera dei bagni è decisamente umida e mal si concilia con le tele dipinte. Ci starebbero meglio delle sculture (non di bronzo perché, quando si ossida, ne scolano umori verdastri) ma non sempre c'è spazio, in un bagno, per una bella statua di marmo. Lo spazio disponibile invece, c'è sempre per un tappetino. E difatti, un tappeto nei bagni, ci sta quasi sempre... ma esso è raramente opera d'arte: è piuttosto dell'Ikea. Purtroppo, i normali tappeti d'arte non sopportano gli energici lavaggi che sono imposti da motivazioni igieniche.

Il bagno è sì, il luogo emblematico della pulizia ma è insieme anche il luogo del sudicio, dal quale ci si lava, e dove si fanno vari conti con il corpo, piuttosto indecenti. E' ritenuto impuro sopra tutto, anzi al di sotto di tutto, il pavimento del bagno, perché si crede che il microbo stia in terra, per quanto leggero ed aereo. E figurarsi dunque, in un bagno, quanto alto sia il rischio della contaminazione, pure estetica magari... ma isomma: con l'igiene non si scherza..

Solo un'opera d'arte che fosse realmente lavabile potrebbe accedere al territorio impurissimo, quale sarebbe un pavimento di bagno. Ma tale è appunto il caso di questi Scendibagno perché, tessuti in stoffa di jeans, sono robusti e lavabili ad alte temperature... e non si rovinano anzi, migliorano.

Ci sono opere d'arte che aspirano alla conservazione e ci sono altre opere che invece, si perfezionano nella degradazione, Ad esempio, un pregevole tappeto sarà più molto più bello se usato e invecchiato di quando era nuovo. in questo giudizio, interferisce senz'altro, il famigerato carisma dell'autenticità. Per il quale carisma, una bisaccia sforacchiata e bisunta, ma usata realmente di autentici nomadi, è più pregiata di un più raffinato ma nuovo esemplare.

Per quanto riguarda i miei Scendibagno, occorre anche piuttosto riferirsi alla peculiare estetica della tela jeans: è una tela accresce di pregio con l'uso, decolorandosi in varie sfumature. Da cui l'aberrazione commerciale di produrre pantaloni invecchiati artificialmente, con appositi processi di decolorazione, di abrasione e di lacerazione. Del resto, pure i tappeti d'arte, vanno soggetti ad analoghe e premeditate aggressioni...

Tornando ai cultori dell'arte contemporanea, il possesso di un tappeto Scendibagno gli offre una inconsueta procedura per contribuire alla storicizzazione (invecchiamento e autenticazione) di queste opere. Poi essi avranno l'ulteriore privilegio di non leggersi sul water uno stupido giornale: avranno lì davanti sul tappeto una fonte inesauribile di informazioni e di suggestioni, da approfondire quotidianamente.

Finalmente, nell'arte e nel bagno, anche il piede vuole la sua parte. In questi preziosi momenti, quando anche l'Homo Civilis è totalmente libero da ogni calzatura, i suoi piedi potranno assaporare le superfici riccamente materiche di Scendibagno, che oltre tutto, dà un benefico massaggio.

Per tutte le sue ottime ragioni e funzioni, Scendibagno è destinato introdurre nella storia delle arti una nuova e feconda tipologia: starà a fianco del ritatto, del sonetto, della commedia, della sinfonia... Per questo non intendo affatto brevettarlo. Sono anche disposto a insegnare come si fa. "Sono contento quando mi copiano. Questo vuol dire che ho delle buone idee." (Bruno Munari).

(Porchiano del Monte, XII 2007)

Monday, November 19, 2007

Dale Massiasta, i funerali

godwin azameti
death announcement
kindly post the ANNOUNCEMENT OF THE death of my beloved Big brother Dale Massiasta, the Director of the Blakhud Research Centre Klikor online for our numerous friends worldwide to see the BURIAL AND FUNERAL RITES WILL BE ON THE SATURDAY 12TH, JANUARY,
2007at Klikor in the Volta Region of Ghana.

funeral arrangement are as follows:
friday 11th january 2008 is the Wake keeping,
Saturday, 12th January 2008, burial and funeral rites,
Monday 13th, January 2008, Family Gathering and Thanks-Giving Service.

E' morto Dale Massiasta, grande tessitore, scrittore e direttore del Blakhud Research Centre.
i funerali avverranno sabato 12 gennaio a Klikor, in Ghana.

Friday, November 09, 2007

Mostra a Lavagna




Il 9 novembre inauguro a Lavagna la mia mostra EX LIBRIS, con un catalogo dedicato, appunto, ai miei Ex Libris
Credo anche di mostrare qualche video storico, come la intervista di Caterina Gualco a una mia oscura mostra in Grosseto nelle fosse di un festival dell'Unità.

EX LIBRIS e’ strutturalmente un tessuto... tecnicamente, esso e’ tessuto a mano... artisticamente, e’ un capolavoro... sicuramente del tardo Novecento. Per creare o per tessere EX LIBRIS, oltre l’artista ci vuole un grosso telaio da tessitura dove si tendono i fili di un ordito (che e’ di speciale stame per tappeti) poi ci vogliono dei libri (per la trama)... pero’ solo libri antichi, di due secoli almeno... se ne trovano anche troppi, specialmente in latino, che nessuno piu’ legge... bisogna riciclarli, potrebbero inquinare... non potete immaginare l’orrore del tessitore... mentre affetta quei libri con l’apposito strumento... altrimenti non puo’ tesserli con il telaio... non ci entrerebbero (dentro l’ordito)... a strisce invece sì e sono molto resistenti... non e’ mica la cartaccia dei giornali: e’ tutta vergata e fili granata. EX LIBRIS tutto qui? No, ci mancano ancora ferri... ferri vecchi, ma anche meno di due secoli... la ferraglia va pure inserita nel capolavoro (previo trattamento antiruggine)... lo scultore scalpella e il pittore spennella ma il tessitore e’ un inserzionista... non scalpella né spennella ma inserisce e connette... per inserire i libri, gli bastava farli a fette... ma per inserire i ferri ricorre ad ulteriori connessioni (con un ordito speciale, supplementare)... sono quei pochi fili colorati... sono essi che allacciano i ferri, non li dovete spostare. In EX LIBRIS, alla fine, emergono certe figure o scritture costruite coi ferri emergenti dalla trama di fondo, costruita coi libri... figure o scritture variamente interpretabili, quelle composte dai ferri... eppure ogni loro elemento e’ di origine rustica... proviene da discariche e da siti rurali... sicche’ il libro sottostante e’ zittito, in primo piano si racconta in volgare... grazie all’inserzionista tessitore... che si risparmia di aggiungere altro... affidando ogni simbolo eventuale... all’eventuale cura degli utenti...

mostra fino a 30 gennaio
Agheiro arte contemporanea
C.so Buenos Aires 60/62 - 16033 Lavagna (GE)
Tel e Fax 0185 37.00.32 - info@agheiro.org - www.agheiro.org

Wednesday, October 17, 2007

antichi miei

> FOTO Album

antichi miei 19-21

Fra un trasloco e quell'altro, ho l'occasione di documentare molti pezzi, anche inediti, che risalgono fino al lontano 1979. Tutte fibre ecologiche, molte tinture naturali, figure quanto meno possibile, più che altro coincidenze e interferenze tra fili in un kilim minimalista.
In questo mucchio di arazzi astratti (e cioè tessilmente concreti), si infiltrano i sorrisi formali e figurali di una Gioconda e due Buddha.
Infine, si inserice la greve e vile materia di Palle Tessili, ancora più recenti.

Palle tessili

> FOTO Album

Thursday, October 11, 2007

Palio di Porchiano 1-3


Progetto Palio Porchiano

Lo obiettivo è la produzione di un palio tessuto a mano, di circa 2 x 2 mt, da ostendersi in occasione di feste, sagre, esposizioni e cortei. Il tessuto è realizzato con fibre di recupero (buste di plastica, stoffe lacerate) che compongono il disegno essenziale di una porta turrita, assunta come emblema del paese di Porchiano del Monte.
Ma ben più che la creazione del Palio, inteso come opera o prodotto finito, l'obiettivo mirato è il suo processo produttivo, cioè nella situazione collettiva di un laboratorio formativo e creativo (workshop)...
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