Thursday, April 10, 2008

Ricamo a Specchio e Anti-ricamo

Ricamo a Specchio e Anti-ricamo
Attività per Disabilità

>>> SLIDE SHOW



Utente e Operatore si fronteggiano attraverso il filtro di una griglia: come al confessionale, al tennis o come ai pannelli di Casa dell'Omo Ragno.
Qui però l'Attività si è raffinata. Ora la griglia è un vero canovaccio da ricamo e, come fili, riceve dei nastri sottili (che sono ovviamente, recuperi tessili a disposizione). La novità però non sta nel canovaccio e neppure nei bei nastri colorati: è che ora si lavora con due fili insieme, quasi come il ciabattino, se ci avete fatto caso.

L'Utente infila un ago attraverso la griglia: così imprime una traccia di filo. Da parte sua, cioè oltre la griglia, l'Operatore rispecchia esattamente la traccia ricamata dall'Utente. Cioè infila il suo ago nel punto esatto donde è appena sbucato l'ago che stava in mano all'Utente. Sicché non influisce minimamente sulle tracce dall'Utente: soltanto le conferma e le riflette dalla sua parte. Sicché l'Utente qui può percepire, ed eventualmente dirigere, l'autonomo tracciato del suo filo.

Il video mostra pure un Utente che ha compreso perfettamente il gioco e che si diverte a de-costruire il ricamo, come Penelope... mentre l'Operatore si atteggia a disperato. Comunque e via via, le tracce di filo si addensano, diventano ostacoli o supporti di attrazione per tracce ulteriori, che sedimentano in territori, in organi di un corpo che prima ne era privo, come vuota superficie in attesa di iscrizioni.

Infine la somma delle operazioni ci si presenta come opera totale ma non importa che cosa significa, importa soltanto come funziona (Deleuze & Guattari, Anti Oedipe).


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